
SCROFE IN GABBIA: NON PER SALUMIFICIO PEDRAZZOLI
Indice
- LE SCROFE IN GABBIA SONO SOLO LA PUNTA DELL’ICEBERG DI UN ALLEVAMENTO CHE NON RISPETTA IL BENESSERE ANIMALE
- SALUMIFICIO PEDRAZZOLI: OLTRE GLI STANDARD MINIMI PER UNA FILOSOFIA DEL RISPETTO ANIMALE
- I RICONOSCIMENTI DEL GRUPPO SALUMIFICIO PEDRAZZOLI
LE SCROFE IN GABBIA SONO SOLO LA PUNTA DELL’ICEBERG DI UN ALLEVAMENTO CHE NON RISPETTA IL BENESSERE ANIMALE.
In questi giorni si è tornato a parlare del confinamento delle scrofe in gabbia, un problema che non riguarda solo la produzione italiana ma piuttosto tutta l’Unione Europea.
La crudeltà con cui le scrofe in gabbia vengono rinchiuse, in spazi ridotti e in condizioni di vita scarsissime, purtroppo non riguarda pochi casi isolati.
Un’indagine condotta dal COMPASSION IN WORLD FARMING INTERNATIONAL, pubblicata agli inizi di luglio e ricondivisa anche dalla nota testata giornalistica The Guardian, ha evidenziato come nell’85% degli allevamenti UE che forniscono prodotti premium (IGP/DOP) le scrofe in gabbia siano costrette ad un confinamento che non lascia loro spazio o dignità. Condizioni critiche non solo negli allevamenti standard, dunque, ma anche in quei sistemi che producono prodotti di fascia più alta (ma che non per questo rispettano in automatico requisiti necessari alla tutela animale).
Sono proprio i requisiti che rendono un allevamento sostenibile in termini di benessere, più che la tipologia del prodotto finale.
SALUMIFICIO PEDRAZZOLI: OLTRE GLI STANDARD MINIMI PER UNA FILOSOFIA DEL RISPETTO ANIMALE

Scrofe con maialini liberi negli allevamenti di Salumificio Pedrazzoli, che tutelano il benessere animale e la loro dignità
A livello di normativa gli allevamenti biologici sono per natura più vicini ad una filosofia del rispetto, con requisiti e normative che li certificano come sostenibili per il benessere animale.
Tutto questo rappresenta tuttavia una condizione base, un punto di partenza e non d’arrivo, dal quale ogni azienda può evolversi per migliorarsi sempre di più, alla ricerca di ulteriori certificazioni e condizioni che le differenzino in positivo, andando oltre gli standard minimi con cui vengono identificate in quanto allevamenti biologici.
Questo è proprio l’impegno adottato dagli allevamenti del gruppo Salumificio Pedrazzoli, che da anni si stanno impegnando nell’evoluzione positiva, nella ricerca del miglioramento continuo e della verifica di cambiamenti che possano migliorare sempre di più il benessere animale, andando ben oltre i requisiti minimi richiesti.
I RICONOSCIMENTI DEL GRUPPO SALUMIFICIO PEDRAZZOLI
Salumificio Pedrazzoli infatti, partner di Compassion World Farming, si differenzia dagli standard e dalle tendenze attuali anche per la rigidità con cui soddisfa in tutti i suoi allevamenti i requisiti richiesti per la tutela animale, distinguendosi proprio per adottare criteri ancor più stringenti rispetto le normative standard, anche nel bio.
Sono proprio queste attenzioni che hanno permesso al Salumificio di essere premiato due volte, negli anni scorsi, con il premio Good Pig dal Compassion World Farming: per il suo impegno unico nel promuovere, grazie alla linea PrimaVera, una filosofia di allevamento che tutela il benessere animale e il rispetto per la natura, e che non prende in considerazione allevamenti che costringano le scrofe in gabbia.
Vicini agli standard ed in linea con normative e requisiti minimi, gli allevamenti di Salumificio Pedrazzoli rispettano le linee guida elaborate da Federbio per il benessere animale, dimostrando che è possibile coniugare le esigenze produttive e il benessere delle scrofe producendo prodotti di altissima qualità.
Questo accade grazie ad una produzione a ciclo chiuso, che in un articolo passato abbiamo definito farm-to-fork, e che predilige sostenibilità ambientale e sicurezza animale.
Nelle prossime settimane vi porteremo con noi proprio in uno dei nostri allevamenti, a Piacenza, per dimostrare non solo l’impegno di Salumificio Pedrazzoli, ma anche delle condizioni migliori che le scrofe possono vivere fuori dalle gabbie.